LA CASSAZIONE HA DECISO: SI VOTA ANCHE PER IL REFERENDUM SUL NUCLEARE.

 

Si terranno tutti i referendum il 12 e 13 giugno prossimo, in bilico restava solo il referendum riguardante il nucleare, si attendeva infatti il pronunciamento della Corte di Cassazione, sulle norme del cosiddetto “decreto omnibus” in particolare sui commi 1 e 8 che il governo aveva inserito per tentare di sventare il referendum sull’atomo. Ma la Cassazione ha accolto la tesi difensiva presentata dall’avvocato Alessandro Pace per l’ Italia dei Valori, ed anche dell’altro avvocato per conto del PD Gianluigi Pellegrino, che hanno dichiarato ”Si afferma la forza serena della Costituzione contro il tentativo giuridicamente maldestro di raggirare il corpo elettorale, cioè 40 milioni di cittadini”. Per dovere di cronaca la denuncia per il tentato scippo era stata più volte segnalata in questi ultime mesi dai sostenitori dei referendum che non solo riguardava il nucleare, ma anche quelli che hanno raccolto un milione e 400mila firme per i referendum sull’acqua e sul legittimo impedimento. Non è stata sufficiente quindi la norma che “rimandava” di un paio d’anni il ripensamento sul voto pro atomo.

 

Per mezzo di questa decisione della Cassazione, gli elettori che si recheranno alle urne e troveranno, oltre alle schede sull’acqua e sul legittimo impedimento, anche quella sul quesito che chiede di bloccare per sempre i progetti nucleari del governo.

Il verdetto è stato accolto dagli applausi di un gruppo di esponenti del comitato referendario. La decisione della Cassazione è stata presa da 18 magistrati presieduti dal più anziano, Antonino Elefante.

 

Anche se i partiti si guardano bene dal mettere ogni cappello sul voto referendario, soddisfazione è stata espressa da molti esponenti dell’opposizione, il segretario del PD Bersani ha dichiarato: “La conferma del quesito sul nucleare è una notizia eccellente trucchi del governo sono stati ancora una volta smascherati”. Per sostenere i referendum con 4 SI il Pd ha annunciato oggi una manifestazione venerdì 10 giugno alla presenza di cantanti e testimonial del mondo della cultura. E’ previsto un comizio dello stesso Bersani.

Anche Di Pietro è evidentemente soddisfatto ed ha evidenziato: “Chi la dura, la vince”, ha sottolineato. “Si sono dati la zappa sui piedi“, l’ex magistrato spiegando come, grazie anche agli errori della maggioranza, è stata possibile l’ammissione del referendum sul nucleare. Anche l’Idv ha programmato per il 10 giugno quattro grandi manifestazioni a sostegno dei referendum a Milano, Roma, Napoli e Palermo.

Il Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’, costituito da oltre 80 associazioni a favore del referendum, osserva: “Questa volta le furberie alle spalle degli italiani non passano. La Cassazione censura l’arroganza del governo e riconsegna nelle mani dei cittadini il diritto a decidere sul nucleare e del proprio futuro”.

Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini si è pronunciato nuovamente oggi a favore del voto. “L’ho già detto l’altro giorno: è importante andare a votare a prescindere da quanti sono i quesiti”, ha sottolineato.

Italo Bocchino ha confermato che Futuro e libertà ”invita tutti gli iscritti alla partecipazione attiva” ai referendum, ”lasciando agli stessi – ha precisato – piena libertà di coscienza” sui quesiti.

”Assoluto stupore” per la decisione della Cassazione è stato espresso invece dal ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, per il quale ”governo e Parlamento hanno abrogato tutte le norme che consentivano l’installazione di centrali nucleari”.

 

 

Nei prossimi giorni comunque la lente d’ingradimento sarà apposta sull’informazione dei referendum, infatti la Commissione servizi e prodotti dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella riunione del 30 maggio scorso, dopo un’interlocuzione con la Commissione parlamentare di vigilanza, ha rilevato che ”la collocazione nei palinsesti dei messaggi autogestiti relativi ai referendum del 12 e 13 giugno, finora attuata dalla Rai, non è conforme ai principi del regolamento della Commissione sulla par condicio referendaria”.

Si prevede quindi un maggior spazio informativo sui temi referendari, per far si che i cittadini italiani, a prescindere dalle opinioni politiche o partitiche, giungano consapevoli ad esprimere un giudizio sereno sui quattro quesiti referendari.

Resta indubbio però che l’attenzione maggiore sarà ancora sul nucleare, alla luce delle informazioni che giungono ancora da Fukushima, dove ormai non si può mentire sugli esiti nefasti dell’incidente che ha riguardato il Giappone e sul quale si temono in modo determinante gli effetti delle radiazioni.

L’Autorità garante per la comunicazione, ha, pertanto, rivolto un richiamo alla concessionaria pubblica ”affinché realizzi una collocazione dei messaggi idonea a garantire l’obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti”. Nell’esercizio della sua funzione di vigilanza, l’Agcom, attraverso il monitoraggio della programmazione, ”verificherà l’osservanza del richiamo”.

Va ricordata anche la recente pronuncia della Corte Costituzionale che sancisce la consultazione delle Regioni in materia di decisione delle “zone” da individuare per un eventuale installazione di centrali nucleari. Recentemente in Sardegna il popolo sardo si è espresso con un referendum consultivo che ha bocciato nettamente una scelta pro-nucleare esprimendosi con un 98% contro il nucleare. Nel momento in cui il quorum sia raggiunto il 12 e 13 giugno, è probabile che anche gli elettori italiani si esprimano in questo senso.

La sensibilità per quanto riguarda le scelte nucleari si è estesa a livello planetario, la nostra vicina Germania, per bocca del suo premier Angela Merkel ha annunciato la definitiva rinuncia al nucleare e la proiezione nella scelta energetica sulle risorse alternative. Un recente studio del governo tedesco che ha riscontrato un aumento del 220% dei casi di leucemia e del 160% per quelli di cancro tra i bambini fino ai 5 anni di età che vivono entro i 5 km da un reattore nucleare. Un risultato che ha riacceso il dibattito in Germania, ed ha spinto il governo tedesco nella scelta contro l’atomo. Molte ricerche confermerebbero il legame che esiste tra l’esposizione alle radiazioni di residenti vicine a infrastrutture nucleari e lo sviluppo di cancro e leucemia, soprattutto nella popolazione infantile, anche per rilasci a livelli molto bassi.

Il popolo italiano comunque, nel referendum contro il nucleare nel 1987, a seguito del disastro di Cernobyl,  si espresse in modo netto con un maggioranza per il no al nucleare che sfiorava il 70%.

 

Giorgio De Santis

 

Fonte:

Adnkronos/Ign

 

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