100.000 ITALIANI DICONO NO ALLA PENA DI MORTE PER I CANI IN EUROPA

 

OLTRE 100.000 firme raccolte in poco più di due mesi per dire basta alla pena di morte dei cani in Europa e per chiedere al governo spagnolo di fermare l’orrore del massacro dei cani in Perreras. Ma anche centomila firme per dire al governo rumeno di bloccare la mattanza dei cani randagi e per dire all’Europa che occorre una nuova normativa condivisa obbligatoriamente da tutti gli stati che preveda tra le altre cose la moratoria immediata della pena di morte attraverso eutanasia che ogni anno interessa almeno 2 milioni di cani europei, l’introduzione della sterilizzazione come unico metodo di  controllo del randagismo, sterilizzazione da attuare attraverso il finanziamento di un fondo europeo, ma anche per chiedere una nuova politica di tutela degli animali che non si fermi a cani e gatti ma si estenda a tutto il mondo animale passando in primis dall’abolizione della caccia e della vivisezione fino ad arrivare alla creazione di una polizia ecozoofila europea con compiti di repressione ed intervento in materia di tutela degli animali.

 

Oltre centomila le firme raccolte su iniziativa del Comitato contro la sperimentazione animale (CCSA) presieduto da Giuliana Poletti e che saranno consegnate ad inizio luglio alla Commissione dell’Unione Europea a sostegno del documento NUOVI DIRITTI PER GLI ANIMALI IN EUROPA redatto da Lorenzo Croce presidente di AIDAA e dalla responsabile di AIDAA Spagna Elle Tedesko.

 

 “Si è trattato di un lavoro immenso nato da un’intuizione di Giuliana Poletti che il mondo animalista italiano non dovrebbe mai finire di ringraziare. Una raccolta che ha visto la partecipazione di decine di gruppi, scuole, amministrazioni locali e associazioni che dal basso si sono mobilitati per dire basta dapprima all’orrore delle perreras spagnole.

 

Con il passare del tempo- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- abbiamo visto che questo fiume di popolo andava sempre più ingrossandosi fino a superare oggi le centomila persone che hanno aderito a questa petizione che di fatto è poi diventata il sostegno popolare alla nuova proposta che tra qualche settimana porteremo in Europa per chiedere l’abolizione della pena di morte dei cani e l’introduzione della sterilizzazione come unico metodo di controllo del randagismo.

 

Siamo consapevoli di essere solo all’inizio della battaglia per i nuovi diritti degli animali in europa e per dire basta alla pena di morte in particolare in Spagna e Romania- conclude Croce- ma il lavoro di questi mesi ci ha fatto comprendere che non siamo soli e che anzi siamo più forti ed uniti che mai e che questa battaglia dovrà diventare la battaglia di tutti gli animalisti e gli amanti degli animali che hanno a cuore non le chiacchiere ma i risultati concreti e come si evince da questo fiume di popolo, siamo in tanti, davvero in tanti da dover essere ascoltati”.

ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
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