DSC_0456NASCE “FONDAZIONE DELLA LIBERTA’ PER IL BENE COMUNE”

ON. ALTERO MATTEOLI PRESIDENTE.

“Fondazione della Libertà per il bene comune” è la denominazione del nuovo organismo presieduto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, nato ufficialmente nei giorni scorsi, con sede a Roma mentre altre sedi distaccate saranno aperte in varie città del Paese: l’intento è quello di promuovere e realizzare eventi culturali, iniziative e dibattiti politici

La Fondazione della Libertà per il bene comune vuole offrire con le sue iniziative nei vari campi della cultura, della politica e del sociale idee, contributi e proposte.

DSC_0424Come è stato da più parti sostenuto, non è quindi un organismo prettamente politico né una corrente di partito ma non è neanche un pensatoio di un partito politico. E’ una fondazione aperta a tutti, aperta a tutti coloro che vogliono investire un po’ del loro tempo, un po’ delle loro risorse, un po’ della loro, anzi soprattutto la propria cultura e la propria scienza per studiare, approfondire quelli che sono i problemi della società civile, problemi di attualità della società civile e cercare di trovare soluzioni condivise proprio per il bene comune.

Questa fondazione ha peraltro l’originalità in un secondo momento di voler istituire delle sedi nel Lazio e seguendo il principio di sussidiarietà territoriale è indubbio che ciò potrebbe avvantaggiare molto il centro rispetto alla periferia e non solo, perché non è possibile che le fondazioni siano sempre e comunque milanocentriche o romanocentriche, perché c’è tanta linfa culturale, tanta progettualità e tanta voglia di partecipazione  dalla periferia che può costituire a tutti gli effetti un utile contributo alla migliore formazione delle idee e alle migliori soluzioni che si intendono trovare.

Quindi fare cultura da parte di questa fondazione in un incontro tra società civile e politica, indipendentemente dall’appartenenza politica di chi fa politica, quindi un confronto leale, un confronto aperto, un confronto ove peraltro la sussidiarietà, cioè l’intervento civile siua estremamente importante. Una sussidiarietà verticale, basata sull’allocazione dei centro di risposta di governo alle esigenze più prossime alla gente, una sussidiarietà orizzontale dove appunto al società civile, attraverso le fondazioni, le associazioni, gli enti culturali, può contribuire.

L’Osservatorio Parlamentare – Fondazione della Libertà, di cui sono i garanti Altero Matteoli e Adolfo Urso, Presidente Sergio Marchi, Segretario Generale Andrea Fluttero, raccoglie l’eredità di quell’Osservatorio Parlamentare nato nel 1996 su iniziativa dell’On. Adolfo Urso. Francesco D’Onofrio, Roberto Formigoni e Antonio Martino sono stati i primi garanti di quell’organismo politico-sociale, riconosciuto giuridicamente con decreto dell’8 novembre del 2000 da parte del Ministero dei Beni Culturali, che esprimeva l’identità comune dei filoni cattolico-liberal-nazionale della cultura politica italiana e ha promosso attività finalizzate alla modernizzazione sociale, economica e istituzionale del nostro Paese.

L’Osservatorio Parlamentare – Fondazione della Libertà è un’Associazione che non persegue fini di lucro, ha i seguenti scopi:  promuovere la cultura della libertà, i valori della persona, la civiltà europea occidentale nel quadro di una visione dinamica che sappia coniugare tradizione e modernità; sviluppare la cultura della responsabilità e del merito, dei doveri e non solo dei diritti per contribuire a creare una classe dirigente a tutti i livelli capace di consentire all’Italia di governare le nuove sfide dello sviluppo e della globalizzazione; produrre e svolgere attività di approfondimento culturale e di ricerca scientifica per valorizzare il patrimonio comune della nazione nel nuovo spirito europeo e dei nuovi diritti religiosi, civili, sociali ed ambientali; promuovere iniziative legislative nei consessi istituzionali locali, internazionali, ed europei al fine di rinnovare le istituzioni, modernizzare le strutture politiche, sociali ed economiche del paese e creare migliori condizioni di competitività, sviluppo e solidarietà.

Simonetta Alfaro

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