PIATTA L’ATTIVITA’ DI GIUGNO, DOPO IL CALO DI MAGGIO.

 

 

  • • Il CSC stima in giugno una contrazione della produzione industriale dello 0,1% su maggio, quando c’è stata una diminuzione dello 0,6% su aprile1, comunicata oggi dall’ISTAT.
  • • La distanza dal picco di attività pre-crisi (aprile 2008) è di -16,8%; il recupero dai minimi di marzo 2009 è del 12,5%.

 

  • • L’attività industriale nella prima metà del 2011, al di là delle forti oscillazioni congiunturali, è cresciuta in media dello 0,1% mensile da dicembre 2010. Il dato negativo della produzione in maggio non ha comunque compromesso in maniera significativa il profilo del secondo trimestre che, con la stima CSC di giugno, registrerebbe una crescita dell’1,6% sul precedente, dovuta in buona parte al rimbalzo di aprile (+1,1%). Nel primo trimestre si era avuta una contrazione dello 0,1% (rivista dall’ISTAT all’ingiù rispetto alla variazione nulla comunicata il mese scorso) e a fine 2010 un calo dello 0,4%.

 

  • • La bassa dinamica dell’attività industriale è penalizzata da un contesto globale in progressivo rallentamento dopo un buon primo trimestre. Ciò frena le esportazioni italiane e a questo si somma una domanda interna ancora debole. Le prospettive per i prossimi mesi non sono favorevoli: il terzo trimestre eredita dal secondo una variazione negativa (-0,3%) e dalle indagini qualitative emergono indicazioni di ulteriori ribassi: il PMI manifatturiero è tornato a segnalare contrazione (<50), portandosi in giugno a 49,9 (minimo da 20 mesi) a causa della marcata riduzione degli ordini complessivi (a 47,5 – minimo da settembre 2009 – da 51,1), pur con un incremento di quelli esteri (indice stabile a 51,8). In linea con il PMI anche l’indagine ISTAT che ha rilevato presso le imprese manifatturiere un peggioramento in giugno dei giudizi su produzione e ordini.

 

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a cura di:

Massimo Rodà

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