IL  “MATTINALE” ROVINA LA PSICHE.

 

In questa penisola italica ci si odia. Tutti. Destra contro sinistra, governo contro opposizione, nord contro sud, uomini contro donne, anziani contro giovani, “persone per bene” contro barboni senza fissa dimora e alcolizzati.

Tutte le scuse sono buone per esternare l’aggressività, la violenza, la rabbia indotta da un berlusconismo pervasivo e devastante: qualsiasi occasione è presa al volo per aggredire, insultare, perdere il controllo psichico. Per non parlare della tifoseria sportiva; ma quello è lo “sfogatoio” di tutte le frustrazioni subite giornalmente. Capita spesso di assistere a litigi causati da problemi di viabilità stradale, da traffico urbano stressante ed irrazionale, come se ci fosse quasi “permesso” di agire in tale modo, per tenere l’aggressività recintata in quell’ambito, in quanto sembra che – secondo studi recenti – viviamo in uno dei “periodi più pacifici del secolo”. Fantastico.   
L’odio del governo berlusconizzato – con i suoi falsi sorrisi adulatori, la sua falsa cortesia, i falsi “complimenti” - verso chi osa mettersi di traverso sulla sua strada poi, si esprime in mille e mille modi diversi creando quanti più possibili eventi psichicamente traumatizzanti.

Quando il ministro Saverio Romano venne salvato dalla cricca-cosca-casta non poté fare altro che difendersi negando sé stesso in quanto ministro “mascariato”, attaccando la magistratura con insulti, calunnie e falsità; il suo ministero è una mera copertura, e lui lascia ai suoi scherani il lavoro istituzionale. Il suo vero lavoro è quello di smontare la credibilità della magistratura pezzo per pezzo, previo lauto compenso dalle casse del premier sempre molto sensibile a questi slanci affettuosi di lealtà politica.

E’ stato scritto qui più di una volta di come la macchina da guerra del premier abbia la capacità di influire in maniera totalizzante sulla psiche di persone che vengono irretite, risucchiate nel suo vortice; un apparato non molto dissimile da quello posto in essere dagli aguzzini nazisti con manifestazioni di delirio di massa ben documentate da riprese cinematografiche – adesso parte degli archivi storici del Dipartimento della Difesa Americano – che mostrano come negli assembramenti propagandistici, per inculcare il seme dell’odio anti-semita, anti-comunista, il razzismo e la xenofobia, venivano inquadrati, con una sofisticatissima tecnica fatta di cadenza ritmica delle immagini, i primi piani dei maggiorenti del partito nazista con le loro espressioni facciali di assoluta possessione demoniaca, spaventose, da pazzi criminali. La dedizione al dittatore doveva essere assoluta, completa; la personalità degli individui veniva schiacciata, e tutta quella rabbia e pazzia erano incanalate in un unico scopo possibile: formare soldati “zombificati” in macchine distruttive.

Ovviamente il parallelo si differenzia enormemente data la differenza temporale, le contingenze socio-culturali e le strategie politiche mondiali, ma il principio non cambia di molto: la formazione di macchine umane da guerra asservite ad un unico leader che rende le coscienze annientate, mollicce, attraverso una propaganda martellante, aggressiva, violenta; l’originale kit degli esordi di Forza Italia conteneva materiale propagandistico con sfumature chiaramente antidemocratiche ed eversive.

Tale metodologia applicata alla politica è quanto di più collaudato si possa osservare nel perpetrare crimini di varia natura, cioè negare il reato nella sua messa in pratica. Per esempio, tornando ai crimini nazisti, la scusa per invadere la Repubblica Ceca (allora Cecoslovacchia) fu appunto l’utilizzo di questa tecnica: l’azione violenta negata nella sua esistenza, capovolta, con le truppe naziste che trovarono il pretesto nella regione dei Sudeti, e sull’argomento ci istruisce Wikipedia:

“Nel 1938 Henlein (di origini tedesche, a capo di un partito cecoslovacco di ispirazione secessionista ndr) fu incaricato da Hitler di avanzare pretese inaccettabili in nome dei tedeschi dei Sudeti, con lo scopo di aumentare la tensione interna e di destabilizzare la fragile democrazia cecoslovacca, affinché i Sudeti potessero ‘ritornare nel Reich’ (heim ins Reich). Nel marzo 1938 l’Anschluss (l’annessione dell’Austria alla Germania per formare la “Grande Germania”ndr) aveva sancito l’annessione della Repubblica Austriaca al Terzo Reich. Di conseguenza, quando nel maggio dello stesso anno delle manovre della Wehrmacht fecero credere ad un imminente attacco tedesco, il governo cecoslovacco decretò la mobilitazione generale, cui un Hitler furibondo rispose emanando l’ordine di distruzione della Cecoslovacchia entro il mese di ottobre del 1938 (…)”. Appena le pretese tedesche furono viste come irricevibili, Hitler immediatamente si proclamò agli occhi del mondo vittima della violenza cecoslovacca, e dunque trovò terreno fertile per sferrare l’attacco. Si leggono in ciò inquietanti similitudini con l’attuale scenario politico italiano, con il premier che non appena viene attaccato dall’opposizione si proclama vittima di quei cattivoni dei comunisti, e quindi si arroga il diritto all’insulto, alla delegittimazione, alla calunnia come conseguenza della loro presunta malafede, e con la Lega che di tanto in tanto minaccia la secessione.
La “zombificazione” delle masse avviene quindi applicando la formidabile macchina propagandistica del “Mattinale”, parte integrante di questa struttura. La consegna è “non pensare”.

Il “Mattinale” sono stringatissime agenzie di poche frasi formato sms da utilizzare per argomentare dialetticamente con i possibili avversari la linea pidiellina dettata dalla redazione, la quale si pregia di aver avuto anche “due giovani articoliste alla ribalta delle cronache: Graziana Capone, detta l’Angelina Jolie di Bari, della scuderia di Tarantini, e Paola Petti, compagna di Flavio Simmi ucciso per strada a Roma a luglio”, secondo Caterina Perniconi del Fatto quotidiano in data 28-9-2011.

Se i giornalisti applicano il diritto di cronaca sancito dalla Costituzione Italiana per indagare sulla funzione del “Mattinale” – in quanto apparato pubblico e dunque soggetto a investigazioni – il mistero è totale.

Continua Perniconi: “Il segreto avvolge uno strumento che ormai è diffuso a vari livelli e spesso capita nelle mani dei giornalisti o viene divulgato via internet. Motivo per cui le informazioni sono sempre più edulcorate in ragione della propaganda. E di attacchi più o meno forti ai mezzi d’informazione, studiati palmo a palmo”.

Il “Mattinale” non spiega a chi avrebbe diritto di sapere e indagare, manipola le menti degli “adepti” e basta. 

La “zombificazione” è totale. La realtà non esiste; esiste solo quella della mente del premier, le cui propaggini digitali sotto forma di sms impongono di rappresentare un costante “Grande Fratello” non solo in ambito televisivo; si intuisce facilmente che le notizie del Tg1 non sono altro che un’espansione del “Mattinale” attraverso la ”Minzolingua”.

Altra manipolazione mediatica – e delle menti – è quella di nascondere dati e numeri che potrebbero irritare i deliri del premier in questo tragico teatrino arcoriano: nell’ultima puntata dell’Infedele di Gad Lerner di lunedì 3 ottobre il professor Gustavo Zagrebelsky rendeva pubblico il suo pensiero circa la percezione dell’evasione fiscale in Italia; quanto – si domandava – abbiamo noi cittadini conoscenza del fenomeno, se non di una piccolissima parte, la punta dell’iceberg, soprattutto circa le attività economiche ed imprenditoriali di piccole dimensioni, quelle che evadono il fisco e – ovviamente – la pubblicità?

L’economia italica è basata in larga parte sull’omertà del malaffare e sul ricatto che ne deriva, specie ai massimi livelli; giornalisti televisivi che indagano su dirigenti pubblici andando a trovarli nei loro uffici hanno ancora una volta la conferma di questo degrado.

In preda ad accessi di vanità, tali dirigenti spesso sotto inchiesta confessano in video che il loro posto ben remunerato è frutto del ”sistema”; la dichiarazione più comune registrata è: “Questo è quello che succede. Non c’è altro modo; o soggiaci al ricatto della casta, o non vai da nessuna parte”, dichiarazione spesso accompagnata dalle mani alzate come gesto di resa.

I massimi livelli sono “zombificati” da altri “zombificati” ma ad un livello ancora più alto: il disagio psichico si manifesta in loro nella “zombificazione berlusconizzata”del “Mattinale”.

 

Marco Rossi.

 

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