cantiere__abbandonatoLe ultime news dalla Federazione  Finco.

 

APPALTI: Pronta l’anagrafe delle opere incompiute

 

Vede la luce questa banca dati che fissa (ai sensi della Legge 214/2011) la situazione di centinaia di investimenti in iniziative attivate dalle Amministrazioni che, per cause diverse, sono rimaste incomplete e quindi non fruibili dalla collettività, rappresentando in sostanza uno spreco di risorse pubbliche.

Il censimento nazionale è stato realizzato con puntualità e nel rispetto dei termini imposti dal Legislatore. “Dobbiamo al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ed in particolare alla Direzione Generale per la Regolazione ed i Contratti Pubblici – sostiene la Presidente Finco, Carla Tomasi – questa prova del fatto che quando si vuole e c’è la competenza, la tenacia e l’abnegazione, anche nelle P.A. possono essere portate a termine operazioni di buona amministrazione”.

Dall’elenco, per ora mancante delle sole Regioni Sicilia, Sardegna e della Provincia autonoma di Trento, emerge che le opere incompiute finora comunicate sono 397 (con una punta di 53 nel Lazio). Il totale del valore delle opere realizzate ammonta a 1.509.251.826,80 euro. La parte incompiuta viene ad oggi stimata in931.269.203,46 euro.

E’ da notare che tra le opere incompiute a livello nazionale, molte riguardano la costruzione di nuove caserme (non sarebbe meglio razionalizzare tali allocazioni arrivando ad una integrazione almeno logistica con la Polizia?!). Tra le altre si segnalano:  la ricostruzione del Nuovo Ospedale Alba-Bra (Piemonte); I’Idrovia Padova-Venezia (Veneto); il restauro del Teatro Verdi a Ferrara (Emilia-Romagna);  il risanamento di parte del centro storico di Urbino (Marche); il Minimetrò Pincetto-Monteluce (Umbria); la realizzazione dello scolmatore del Fiume Liri (Lazio); i lavori di adeguamento e gestione dell’impianto di depurazione del Comune di Pescara (Abruzzo); la realizzazione del comparto alloggiativo della Scuola Ufficiali Carabinieri della Caserma Ugo  De Carolis-Roma (Lazio); il restauro e l’adeguamento funzionale del complesso demaniale di Via del Clementino 92 bis da adibire a sede dell’Avvocatura Generale dello Stato (Lazio).

Il naturale impulso per nuovi investimenti può venire proprio dai fondi delle opere incompiute, come Finco stessa a suo tempo, suggeriva nel Progetto “Per un’Italia più bella e più sicura”.

 L’elenco ha la finalità di coordinare, a livello informativo e statistico, i dati circa tali opere da parte delle amministrazioni statali, regionali e locali, onde disporre di uno strumento conoscitivo volto ad individuare, in modo razionale ed efficiente, le soluzioni per l’utilizzo ottimale attraverso il completamento ovvero il riuso ridimensionato delle stesse, anche con diversa destinazione rispetto a quella originariamente prevista.

 

 Appalti: AVCP, BANDO Tipo e contratto da indicare

 

In relazione ad alcune interpretazioni apparse è opportuno richiamare l’attenzione sulla corretta interpretazione dell’articolo 32, comma 7 bis del cosiddetto “decreto fare(legge n. 98/2013), il quale ha introdotto un nuovo comma all’art. 82 del Codice dei Contratti Pubblici (comma 3-bis), in virtù del quale è previsto che “Il prezzo più basso è determinato al netto delle spese relative al costo del personale, valutato sulla base dei minimi salariali definiti dalla contrattazione collettiva nazionale di settore tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, delle voci retributive previste dalla contrattazione integrativa di secondo livello e delle misure di adempimento alle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.”

Laddove oggetto del bando sono (anche) lavori non riconducibili a quelli dell’edilizia, nel bando non potrebbe essere menzionato il solo CCNL del settore edile.

 In tal senso, la recente Nota del Ministero del Lavoro del 25 luglio 2013 non pare in contrasto con quanto in precedenza definito.

 Il richiamo effettuato nella suddetta Nota al CCNL del settore edile non esclude in sostanza la possibilità che nel bando possano essere indicati anche altri CCNL, relativi a settori diversi da quello edile. Ciò, ovviamente, tenuto conto della tipologia di categorie di lavori da eseguire.

Non è opportuno, quindi, come da alcuni auspicato, che il riferimento al CCNL dell’edilizia venga inserito dall’AVCP nel Bando Tipo.

 Fermo restando quanto sopra, il richiamo ad un solo specifico CCNL potrebbe unicamente costituire oggetto di una specifica previsione normativa.

Ciò in quanto il Bando Tipo non può prevedere qualcosa di ultroneo o di diverso da quanto stabilito dalla normativa vigente (primi tra tutti, Codice dei Contratti ed il relativo Regolamento di attuazione).

Diversamente, una previsione del Bando Tipo in contrasto con la normativa vigente, potrebbe essere agevolmente contestabile innanzi al giudice amministrativo.

 

Appalti: Continuano gli incontri sul parere del consiglio di stato

 

 Dopo l’Incontro con il Ministro Lupi del 25 settembre u.s., continuano i frequenti contatti con il Ministero competente per illustrare le motivazioni della posizione Finco.

 Dopo quello del 10 ottobre scorso, si è poi tenuto un ulteriore incontro il 28 ottobre tra Ance, Agi e Finco sempre in relazione alla delicata vicenda del Parere del Consiglio di Stato circa il Regolamento Appalti.

Su questo tema ci siamo ampiamente soffermati, da ultimo, nella newsletter precedente.

 Nell’incontro di cui sopra si è in sostanza confermata la diversità di posizione tra le imprese generali e le imprese specialistiche in merito ad una possibile soluzione da dare al vuoto normativo che si creerà a seguito della pubblicazione del DPR concernente il Parere del Consiglio di Stato.

In sintesi estrema: Finco propone un temporaneo ritorno alla normativa regolamentare previgente il DPR 207/2010 – o quanto ad essa di più analogo – nell’attesa di una più ampia ridefinizione del sistema di qualificazione basato sulla reale valorizzazione delle peculiarità che rendono le lavorazioni specialistiche e superspecialistiche; Ance ed Agi ritengono opportuno rivedere quantitativamente le elencazioni (qualificazioni obbligatorie e SIOS) ed apportare modificazioni al Codice dei Contratti Pubblici (che, si noti, non è stato oggetto del Parere del Consiglio di Stato).

 

 

 premi inail: Fronte (sindacale) comune contro l’abbattimento del premio

 Prevedibile opposizione dei  Segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil nei confronti della modifica all’art. 6 della Legge di stabilità che contempla un abbattimento dei premi Inail.

Il ridimensionamento per le imprese dei premi Inail per un valore pari a 1 miliardo per il 2014 comporterebbe il rischio di una riduzione della tutela della salute e sicurezza sul lavoro, affermano.

 Quello che è certo è che le imprese private sono tenute ad un esborso obbligatorio esoso e spesso con ammontare dei premi anacronistico, nonché a contrarre nei fatti anche una ulteriore assicurazione privata per tutelarsi dagli incidenti in maniera effettiva.

 Altra cosa certa è che l’Inail registra ogni anno un attivo di vari miliardi (miliardi!) di euro.

 

PAGAMENTI DEI DEBITI DELLA P.A.: AGGIORNAMENTO

 Dall’attività di monitoraggio del Ministero  dell’Economia e delle Finanze risulta che nell’ultimo mese altri 2,5 miliardi di debiti sono stati saldati nei confronti dei creditori per un ammontare complessivo di 13,8 miliardi.

Dei 20 miliardi previsti dal DL 35 per il 2013, risulta che, ad oggi, le risorse effettivamente a disposizione degli enti debitori ammontano a circa 18 miliardi.

 Per  approfondimenti circa le risorse rese disponibili e i pagamenti (in milioni di euro) effettuati al 28 ottobre 2013, rimandiamo al seguente link: http://www.mef.gov.it/primo-piano/article_0118.html .

 

 

ecobonus: DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE CON SAGOMA DIVERSA

 

 L’agevolazione fiscale del 65% relativa alla riqualificazione energetica è valida anche in caso di demolizione e ricostruzione con sagoma diversa da quella originaria, purché resti inalterata la volumetria.

E’ bene precisare che nel suddetto caso, i lavori di ampliamento volumetrico sono ammissibili, fermo restando la possibilità di usufruire della detrazione al 65% esclusivamente per gli interventi sulla parte esistente e non su quella ampliata.

 

Patente a punti nell’edilizia

 

 Finco ha avuto un incontro con la competente Direzione Generale del Ministero in merito al Regolamento per la qualificazione delle imprese ai sensi dell’art. 6, comma 8, lettera g), del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.

 La Federazione ha espresso preoccupazione sulla bozza di provvedimento ancora in via di consultazione che, per quanto condivisibile in linea di principio circa l’esigenza di qualificare le imprese edili, la vede assolutamente contraria con specifico riferimento alla estensiva applicazione del concetto di edilizia a settori che edili non sono.

 Molti dei settori presenti nella Federazione infatti, pur non essendo edili, appartengono senz’altro al settore delle costruzioni e svolgono parte della propria attività (normalmente non prevalente) in cantiere.

 L’impostazione generale del documento in bozza, nel fare riferimento alle lavorazioni del grande “Gruppo 3” della tariffa Inail ed all’allegato X del TU della Sicurezza, ha una estensione tale da includere molte delle attività rappresentate che, non essendo edili, non possono essere legittimamente, se non a costo di pesanti forzature, inserite nel contesto edile; con tutto ciò che da tale collocazione poi discende, come l’inserimento nella Sezione Specializzata per l’Edilizia “cogestita” dal sistema delle Casse Edili, con cui i settori Finco non hanno alcun contatto.  

Finco non è naturalmente contraria alla qualificazione degli operatori in cantiere per ridurre l’incidentalità e migliorare la qualità delle attività svolte, tutt’altro. Non può però condividere che un sistema pensato per il solo settore dell’edilizia generale e “generica” venga applicato tal quale ai settori afferenti le lavorazioni specialistiche e superspecialistiche che, oltre a rappresentare una componente imprenditoriale “diversa”, hanno un livello tale di professionalità da avere bassissimi livelli di infortunio.

 

E ciò a prescindere dall’appesantimento burocratico che tale normativa comporterebbe con l’obbligatoria iscrizione alle istituende  Sezioni Speciali dell’Edilizia allocate presso le Camere di Commercio.

Occorre un confronto in merito che possa tener conto delle peculiarità di un mondo in gran parte metalmeccanico.

 

 

F.IN.CO. è una Federazione che riunisce le Associazioni di Categoria che rappresentano gran parte del mondo dei materiali da costruzione, dell’impiantistica,delle dotazioni di sicurezza stradale e delle lavorazioni specialistiche di settore. Nata nel 1994 è una giovane ma forte realtà industriale che aggrega attualmente 32 Associazioni Nazionali di Categoria, in rappresentanza di un comparto complessivo di circa 20.000 aziende e di 550.000 addetti, per un fatturato aggregato di 50 miliardi di euro.

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