WALTER SAVELLI E  “LA FAVOLA DELLA MODERNA ARMONIA”…

… E’ L’ULTIMO LIBRO, APPENA USCITO, DEL MUSICISTA TOSCANO.

Walter Savelli è un personaggio caleidoscopico. Musicista, compositore, produttore, insegnante, manager…E’ un’artista completo, un “purista” della musica! Lui, la musica, ce l’ha nel DNA. Del resto non potrebbe essere diversamente, provenendo da una famiglia di musicisti. E’ un uomo colto, simpatico, disponibile. Ci ha accolto con la sua parlata toscana che ce lo ha reso accattivante e gioviale.   Ci ha raccontato dei suoi esordi, della formazione, negli anni 70, del gruppo Gli Antenati, dalla cui fusione sono sorti gli Extra.  Vengono notati da Claudio Baglioni che ne diviene produttore e li sceglie come gruppo d’accompagnamento per il tour del 1979.   Da quì inizia un felice sodalizio che vede la partecipazione di Savelli, come pianista, a tutti i dischi e tour di Baglioni, dal 1981 al 2000.

Forse non tutti sanno che Savelli è anche uno stimato scrittore. Lo abbiamo intervistato proprio in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “La favola della moderna armonia”.

…_” è il mio settimo libro didattico, realizzato in questi giorni”-  esordisce Savelli – ” Un lavoro di tredici anni alle spalle. I miei libri precedenti sono tutti sulla didattica musicale moderna, che porto avanti da 40 anni. In parallelo la mia attività di musicista, di pianista, collaboratore e braccio destro di Claudio Baglioni, ed anche musicista pop – rock nelle band nelle quali ho suonato in tutti questi anni. Però ho sempre mandato avanti la parte didattica. Insegno da sempre!  Tra i miei allievi, Paolo Vallesi e Marco Masini… Questo libro è il più recente e, secondo me, il più affascinante. Parlo di una materia che non è proprio didattica pura per pianoforte, ma è rivolta a tutti i musicisti. Narra del nostro mondo, di tutta quella musica che è sempre stata definita, per me, in senso dispregiativo, musica leggera.  Io la chiamo musica moderna. Non è assolutamente facile, non vi è nulla di leggero in tutto questo.

Nella prima parte tratto, in maniera favolistica, della musica degli anni 50, del primo rock, per passare attraverso tutta la parte beat della British invasion….Beatles, Rolling Stones…fino ad arrivare ai nostri giorni. Sembra una sorta di romanzo, ma è, in realtà, un libro didattico che si può leggere in mille modi, ma sarebbe auspicabile farlo studiando.  Ci sono esempi musicali, anèddoti che raccontano come si è evolùta la musica. Tra i vari racconti, molti che ho vissuto in prima persona, situazioni molto belle e particolari, come la mia amicizia con Paul MacCartney, o un provino a Barbara Streisand fatto con Baglioni…

“Com’è stato l’incontro con Paul MacCartney?”

“E’ stato da guinnes dei primati! E’ impossibile spiegarlo in poche parole…Diciamo che ho avuto un’incontro con lui nel 2000. Eravamo a cena insieme, tra pochi intimi, sei persone. Lui e la allora sua compagna, sua cognata con il marito, mia moglie ed io. Abbiamo parlato di musica, addirittura suonato assieme fino all’alba su un pianoforte a coda, cantato. Ne è nata una “strana” amicizia. Essere amico di Paul è un pò complicato, ma è andata avanti. Siamo rimasti in contatto, tant’è vero che lui, quando nel 2003, fece un concerto a Roma al Colosseo, mi invitò.”

“Si può dire che la musica resta la sua forma d’arte elettiva?”

“Io faccio il musicista da sempre. Ho cominciato a suonare il pianoforte a 7 anni. Provengo da una famiglia di musicisti. Ho studiato e suonato musica classica, poi mi sono cimentato in quella moderna. A sedici anni suonavo già in una band, eseguendo pezzi dei Beatles e dei Rolling Stones, e la mattina mi recavo al Conservatorio.Questa situazione da “dottor Jekill e Mister Hyde”, però, era insostenibile, così ho scelto la musica popolare e rock. Faccio questo a tempo pieno da 45 anni. Scrivo, compongo, collaboro con grandi artisti, tra cui, per trent’anni, con Claudio Baglioni. Tutt’ora lavoro con Claudio. In più, mando avanti tutta la mia didattica, è il mio mondo!”

“Dal 1990 dirige un laboratorio musicale…”

“L’acronimo è LMWS  ossia laboratorio muicale Walter Savelli. Ho sempre dato lezioni di musica fin dall’Ottanta, poi la cosa è andata talmente bene, che arrivavano allievi da tutte le parti d’Italia. A quel punto ho preso dei collaboratori che hanno fatto in modo che questo diventasse anche un laboratorio “virtuale”. Non si studia solo pianoforte ma si compone, si arrangiano pezzi, è la base culturale di tutta la musica. Da lì LMWS che ora ho passato al mio braccio destro, che è tale da vent’anni. Io continuo con la didattica, però mi sono orientato più verso i libri e la composizione. Tant’è vero che vendo i miei dischi su I Tunes. Ho la fortuna di essere stato il primo artista italiano indipendente, ad aver firmato un contratto con I Tunes Europa. Questo accadeva nella primavera del 2005. I miei brani si trovano solo lì, perchè non avendo una casa discografica alle spalle, non ho una distribuzione. Sono stato un precursore dei tempi!”

“Cosa le ha dato l’insegnamento?”

“Tutto! Si cresce insieme all’allievo a cui si sta spiegando. E’ una cosa bellissima, specialmente nella nostra materia. La musica moderna è una materia viva, in continua evoluzione, quando la insegni, non ti viene mai a noia, ti diverti e fai divertire anche l’allievo. Una sorta di scambio culturale, di emozioni.  Per  me la didattica è stata il 50% di ciò che ho imparato nella  musica, facendola in questi 45 anni. Ho suonato con grandi artisti come Tony Levin uno dei quattro bassisti più bravi del mondo. Ho suonato con Jerry Marotta, Kevin Harrison.”

“Ha accompagnato, per più di vent’anni, Claudio Baglioni nei suoi tour. Com’è avvenuto questo incontro e che esperienza è stata?”

“E’ stato un’incontro stranissimo. Io avevo un gruppo, Gli Antenati, poi, dalle ceneri di questo complesso si formarono gli Extra, gruppo composto dai migliori musicisti fiorentini. C’era una conoscenza comune tra noi e Claudio, che, in quel periodo, si trovava in Toscana per comporre il disco “E tu come stai?”. Noi lo invitammo ad ascoltarci.  Era un Baglioni già famoso. Lui venne nel locale dove ci esibivamo e successe il finimondo.   Gli piacemmo, così ci propose di produrci un disco. Fu il produttore del nostro primo disco che era la versione italiana di “Just the way you are” di Billy Joel con testo di Baglioni che, a quei tempi, si firmava Cucaio. Da lì, è nata l’amicizia, un grande rapporto di stima reciproca musicale. Gli Extra si sono sciolti ed io, dal 1978 fino al 2003, ho accompagnato Claudio nei suoi tour. Discograficamente, l’ultimo lavoro con lui, risale a qualche mese fa, nel grande progetto Q.P.G.A. . Si sono esibiti 70 artisti, ed io, ho arrangiato “Mia nostalgia” insieme a Claudio e Fiorella Mannoia.  E’ un’esperienza irripetibile ed inenarrabile! Quando si suona davanti a 100 000 persone com’è accaduto più di una volta, si arriva all’apice delle emozioni, di esperienza, di adrenalina. Claudio è un grandissimo musicista, una grande persona! Sono stati 25 anni fantastici, che racconto anche nel mio libro. Molti mi domandano perchè ho interrotto, semplicemente perchè Claudio, dal 2000, si è esibito tanto dal vivo, e, per me, era diventato un problema. Volevo mandare avanti la mia attività parallela, la didattica, i libri. Siamo rimasti in ottimi rapporti di amicizia e lavoro.”

“Progetti?”

“La presentazione in giro per l’Italia, del mio libro e moltissimi seminari su questo. Poi, in Primavera, uscirà un altro libro che è gà pronto. E’ un libro di partiture, una raccolta per pianoforte, dei miei brani venduti online, e poi sto lavorando ad un mio disco, anch’esso, in uscita a Primavera.”

Loredana Filoni

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