8 MAGGIO EVENTO   IN CONTEMPORANEA A MOLTE CITTA’ DELLA SPAGNA.

 

“Se viene accalappiato ha tempo 15 giorni per trovare casa, mentre per i cani lasciati da padroni che vogliono disfarsene hanno 10 giorni… poi vengono SOPPRESSI

 

Una volta entrato in lista al cane viene negato cibo e acqua, molti non arrivano al giorno della soppressione, muoiono prima di stenti

 

Quando vanno a prendere un cane per sopprimerlo, questo scodinzola pensando: “chissà dove mi portano, via da questo incubo”, quando si avvicina alla soglia della stanza della morte TUTTI ne sentono l’odore e si fermano, piangono, non vogliono entrare.

 

Molte volte le soppressioni non avvengono tramite veterinario, è direttamente il gestore della perreras a pensarci… a volte nei modi più cruenti (bruciati vivi, gassati, con un paralizzante neuromuscolare – benché proibito – quindi morte lenta e dolorosa, cibo avvelenato, veleno iniettato senza anestesia, quindi morte tra atroci sofferenze)”.

 

 

Il prossimo 8 maggio inoltre nelle piazze di una quindicina città italiane scenderanno in piazza migliaia di cittadini per protestare contro il massacro dei cani che avviene nelle perreras spagnole, nel corso delle manifestazioni sfileranno anche i cani salvati dalla morte grazie al lavoro dei volontari di alcune associazioni e gruppi italiani che da anni si prodigano per trovare famiglia in Italia a centinaia di cani sottratti alla mano del boia in Spagna.

                                                                                                                              AIDAA

 

Giuliana Poletti responsabile e fondatrice del C.C.S.A.(Comitato Contro la Sperimentazione animale) ne è la promotrice.

 

Così ci scrive “In Spagna non esiste una legge nazionale che tuteli la dignità e la salute dei cani, a parte poche regole (divieto ai combattimenti, uso per sperimentazioni – che poi è risaputo molti cani vengono presi dalla Spagna e portati in altri paesi proprio per questo utilizzo). Tutto viene lasciato nelle mani delle Comunidades Autonomas (in sintesi regioni) e TUTTE, tranne la Catalogna, hanno finora optato per la soppressione.

Molti diranno che anche in Italia non siamo messi bene… è vero, ma qui esistono leggi per denunciare là no.

Nei nostri canili non si sopprime (questo da 30 anni, legge cambiata grazie alle lotte animaliste) e i cani vengono in linea di massima tutelati.

Io ho adottato un cane proveniente dalla perrera di Jerez: Birillo, ora Flipper, non doveva esserci più, doveva essere dentro un sacco… e sì era sulla lista di soppressione. Io stavo aspettando la mia amata Doris, che non è mai arrivata, morta per le condizioni precarie a soli 6 mesi, e ho voluto LUI.

Parlando con la gente mi sono accorta che in TROPPI non conoscono la realtà delle perreras (nemmeno il mio veterinario) e il governo spagnolo si fa forte di questo… sono in netta violazione delle disposizioni della Comunità Europea, ma la risposta a un’interrogazione parlamentare europea NON È MAI ARRIVATA!!!

Evidentemente secondo loro non è un problema importante.

Seguo i viaggi della speranza da 6 mesi, ho visto molti cani arrivare in Italia (alcuni la gioia fatta cane, altri terrorizzati) ed è un’emozione fortissima ogni volta poterli accarezzare sapendo che sono salvi e presto raggiungeranno le loro famiglie.

Dopo quello che è successo alla mia Doris, mi è scattata una molla e mi sono detta che non potevo più fare finta di nulla, non potevo più limitarmi a piangerli, ma dovevo a loro qualcosa.

LE PERRERAS SONO DIVENTATE IL MIO INCUBO… IO DIVENTERÒ IL LORO…

Mi sono attivata affinché più gente possibile sappia e affinché anche il governo spagnolo sappia che tanti italiani e non (ho richieste del modulo anche da animalisti spagnoli) sanno.

Io spero dal profondo del cuore che dopo aver letto questa mia lettera vi mettiate una mano sul cuore (magari guardando i vostri pelosi a casa) e una sulla penna.

 

 “Siamo pronti….siamo pronti per l’otto maggio 2011, sarà il NO PERRERAS DAY e non solo…saremo in piazza a dare voce a chi voce non ha! Vi aspettiamo numerosi a Milano, Torino, Correggio (RE), Roma, Napoli, Chieti, Catania, Cagliari, Genova, Firenze e Padova il 15/05/2011. Oltre a queste città scenderanno in contemporanea Malaga, Alicante, Tenerife, Valencia, Tarragona, Gerona, Murcia, Jaèn e Figueras”

 

Grazie

Giuliana Poletti

 

 

 

INFO:  CAGLIARI

Ciao sono  Tiziano Cocco, l’ organizzatore dell’evento di Cagliari. La nostra giornata si svolgerà a Marina Piccola, località di mare con un ampio parcheggio e lontano dai rumori cittadini, il giorno dovrebbero esserci degli artisti di strada che con la loro arte renderanno la giornata ancor più bella, oltre alla raccolta firme, faremmo campagna d’informazione su come vengono massacrati i cani dentro le perreras .

per info cagliari.vs.perreras@hotmail.it
contatto facebook tiziano cocco
pagina evento : http://www.facebook.com/event.php?
eid=198778253477663
in collaborazione con liiana molina

 

INFO : CORREGGIO (RE)

“CIAO ………….MI CHIAMO ANNA SONO UN’ANIMALISTA VOLONTARIA ABITO A CORREGGIO ( RE) HO UNA PASSIONE PER GLI ANIMALI FIN DA PICCOLA E COME POSSO MI OCCUPO DI LORO ………..SONO L’ORGANIZZATRICE PER IL PRESIDIO CHE TERREMO  PER LA PERRERAS A CORREGGIO. .
IL NOSTRO PRESIDIO SI SVOLGERA’ IN PIAZZA S.ROCCO ALLESTIREMO UN BANCHETTO E RACCOGLIEREMO PIU’ FIRME POSSIBILI …………….TRA I NOSTRI PARTECIPANTI CI  SARANNO ANCHE ADOTTANTI DEI CANI SALVATI DALLA SPAGNA PER TRASMETTERE ALLE PERSONE LE LORO ESPERIENZE EMOZIONI FAREMO UNA MOSTRA DOVE ILLUSTREREMO LE PERRERAS ……..SPERO CHE CI SAREMO IN TANTISSIMI DOBBIAMO FERMARE LA SPAGNA E VOGLIAMO DARE LA NOSTRA VOCE PER TUTTI  LORO ………………..GRAZIE”

INFO: CATANIA

“Buongiorno, sono Maria Rosaria Marcenò,insieme a Salvo Sciuto stiamo organizzando la manifestazione contro le perreras a Catania. L’evento inizierà alle 9.00 e terminerà alle 21 al Parco Gioeni di Catania,in contemporanea alla Festa del cane città di Catania 2. Durante la giornata interamente dedicata ai nostri amici a quattro zampe, raccoglieremo quante più firme possibili e proietteremo un video che mostra la terribile realtà spagnola

 

Per info catania.vs.perreras@hotmail.it 

 

 

INFO :  NAPOLI

“Salve siamo Federica Mondini e Roberta Sanseverino le organizzatrici di NAPOLI del presidio contro le Perreras Spagnole. La manifestazione avrà inizio alle h 10 in piazza Dante (NA) e avremo la presenza di cani spagnoli salvati dalla soppressione, inoltre verranno venduti segnalibri con le foto di alcuni sopravvissuti al lagher, al solo costo di 1 euro che verranno donati ai Cani che hanno bisogno di arrivare qui in Italia! Speriamo di vero cuore che il popolo campano mostri il cuore di cui tanto se ne parla!”

 

 

 

 

La raccolta di firme   è iniziata nei mesi scorsi in Italia grazie all’impegno di Giuliana Poletti responsabile del Comitato Contro la Sperimentazione Animale, si è diffusa rapidamente in Spagna, Germania e Ungheria, nelle prossime settimane la raccolta firme a tutela del documento Nuovi diritti per gli animali in Europa sarà diffusa negli altri paesi europei a partire da Francia, Romania , Gran Bretagna, Polonia Belgio ed Olanda.

 

 

Lettera di un impiegato in una perrera spagnola

 

Sono un impiegato del “Controllo Animale” in un piccolo paesino. Ho 35 anni e lavoro per il municipio, con varie mansioni, fin da quando frequentavo la scuola media. Sì, sopprimo cani e gatti per guadagnarmi la vita. Qui non c’è molto lavoro e lavorare per il comune significa guadagnare bene, soprattutto per una persona come me che non ha fatto studi superiori. Sono la persona su cui tutti voi scrivete cose orribili. Sono io quello che ammazza cani e gatti facendoli soffrire. Sono io quello che raccoglie i loro corpi senza vita, che emanano odore di monossido di carbonio, e li butto dentro quelle borse di plastica nere. Però sono anche quello che odia il suo lavoro e odia quello che deve fare. Tutti voi che mi giudicate, non fatelo. Dio mi sta già giudicando e io sono consapevole che andrò all’inferno. Non voglio mentire, è un lavoro infame, crudele e io mi sento come un assassino seriale. Però non sono totalmente colpevole; se la legge rendesse obbligatoria la sterilizzazione degli animali, molti di questi cani e gatti non sarebbero qui a farsi sopprimere da me. Sono il demonio, ma voglio che tutti voi conosciate anche l’altra faccia dell’ “uomo delle camere a gas”. In generale, il centro antirabbica compie le soppressioni nelle camere a gas il venerdì mattina.

Il venerdì è il giorno più atteso dalla maggior parte delle persone, ma per me è il più odiato e vorrei sempre che il giorno si fermasse il giovedì notte. Ogni giovedì, a notte inoltrata, quando non c’è nessuno, il mio amico ed io andiamo in un fast-food e spendiamo 50 euro in hamburger, patatine fritte e pollo. Ho l’obbligo di non alimentare i cani il giovedì perché mi dicono che poi la camera a gas diventa un porcile e sarebbe uno spreco di cibo. Così, ogni giovedì notte, con la luce ancora spenta, vado nella stanza più triste che ciascuno di voi possa immaginare, e lascio che i cani e i gatti condannati a morte escano dalle loro gabbie. Il mio amico ed io apriamo le buste degli hamburger e dei sandwich di pollo e li diamo a questi cani affamati e magri. Ingoiano il cibo talmente in fretta che credo non sappiano neanche di che cosa sanno. Muovono le code e alcuni non mangiano, si mettono a pancia all’aria perché gli accarezzi il pancino. Iniziano a correre, a saltare e ci baciano. Vanno a mangiare un po’ e poi tornache in Italia non siamo messi beti con confidenza e speranza, le loro code si muovono così rapidamente che alla fine ho le gambe piene di lividi. Divorano la pappa…e poi sono pronti a divorare un po’ di pace e amore. Io e il mio amico ci sediamo sul pavimento, sudicio e macchiato di pipì, lasciamo che ci saltino addosso, che si mettano seduti sulle zampine posteriori per giocare con noi e anche fra di loro. Alcuni si leccano a vicenda, però la maggior parte rimane appiccicata a me e al mio amico. Guardo negli occhi ogni cane. Ad ognuno do un nome. Non moriranno senza avere un nome. Ad ognuno di loro dedico 5 minuti di amore e coccole incondizionate. Gli parlo e gli dico che mi dispiace molto che domani agonizzeranno a lungo, che moriranno in modo spaventoso e cruento dentro la camera a gas. Alcuni muovono le testoline per cercare di capire quello che sto dicendo. Gli dico che andranno in un posto migliore, li prego di non odiarmi. Gli dico che so che andrò all’inferno, ma che loro potranno giocare con tutti gli altri cani e gatti in cielo. Dopo circa 30 minuti, prendo i cani e li metto nelle loro gabbie stracolme di feci; li accarezzo e solletico il loro mento. Alcuni mi danno la zampa e io voglio solo morire. Chiudo le gabbie e chiedo ad ognuno di loro di perdonarmi. Dormiranno col pancino pieno e una falsa sensazione di sicurezza. A quel punto, sono le 5 del mattino, mancano 2 ore al momento in cui farò morire asfissiati i miei amici nella camera a gas. Vado a casa, mi lavo, prendo le mie 4 pillole contro l’ansia e mi metto in macchina per tornare al lavoro. Non mangio, non posso mangiare. E’ arrivato il momento di mettere questi animali nella camera a gas. Mi metto i tappi nelle orecchie per non sentire i rumori e quando vado a prendere i cani e i gatti…mi saltano addosso x baciarmi, pensano che giocheremo ancora insieme. Li metto nella gabbia mobile e li porto alla camera a gas. Loro non sanno nulla, ma possono sentire l’odore della morte, della paura. Iniziano a gemere appena li metto nella camera a gas. Il mio capo mi chiede di metterne il maggior numero possibile per risparmiare il gas. Mi osserva. Sa che lo odio, che odio il mio lavoro. Faccio quello che mi chiede. Lui guarda come tutti i cani e i gatti (tutti ammucchiati) si mordono e gridano. Il suono è ammortizzato dai tappi per le orecchie. Lui va via, io prendo il gas e mi allontano il più rapidamente possibile. Vado verso il bagno, prendo uno spillo e mi buco fino a sanguinare. Perché lo faccio? Perché il dolore e il sangue cancellino dalla mia mente quello che ho appena fatto. Dopo 40 minuti devo tornare per ritirare le carcasse. Prego perché nessuno sia sopravvissuto, cosa che succede quando metto troppi animali nella camera a gas. Li raccolgo con i guanti e l’odore del monossido di carbonio mi urta come quello del loro vomito, del loro sangue e dei movimenti involontari dei loro corpi. Li prendo e li metto nelle borse di plastica. Dico a me steso: “Ora sono in cielo”. Dopo pulisco tutta la sporcizia che TUTTI VOI avete prodotto per non aver voluto sterilizzare i vostri animali. La sporcizia che TUTTI VOI avete prodotto per non aver preteso che questo lavoro venga fatto da un veterinario e in modo più umano.

VOI SIETE I CONTRIBUENTI, VOI DOVETE ESIGERE CHE TUTTO QUESTO ABBIA FINE!

Per cui non chiamatemi “mostro”, “demonio” o “boia”, chiamate demonio il vostro governo, quelli che sono responsabili di tutto questo.

Cazzo! Chiamate il presidente e PRETENDETE CHE TUTTO QUESTO FINISCA!

Come sempre, anche questa notte prenderò le mie pastiglie per dormire, per poter soffocare le grida che ho ascoltato prima di scoprire i tappi per le orecchie. Salterò e rabbrividirò nel sonno, pensando di avere le allucinazioni.

Questa è la mia vita, non giudicatemi, credetemi, mi sono già giudicato a sufficienza.

 

 

 

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