CONTRO GREEN HILL E VIVISEZIONE ULTIME DAL PARLAMENTO.

Come forse già saprete IL 16 maggio alle ore 12.00 sono stati presentati
gli emendamenti all’ormai famoso articolo 14 che andrebbe a modificare il
recepimento della Direttiva Europea sulla vivisezione e vietare
l’allevamento di cani, gatti e primati per scopi scientifici e gli
esperimenti senza anestesia. Come saprete era possibile presentare
emendamenti migliorativi, quindi con ulteriori restrizioni a favore degli
animali, o peggiorativi, quindi che tenessero aperto Green Hill e non
portassero alcun passo in avanti per gli animali vittime della ricerca.

Da quello che è trapelato sono tanti gli emendamenti presentati, almeno
alcune decine, e verranno discussi a partire dal 6 giugno.

Notizia positiva è l’impegno da parte dello schieramento del Pd di votare
l’articolo 14 e chiedere così la chiusura di Green Hill.
Notizia negativa è che un “dissidente” dello stesso Pd ha presentato
l’emendamento soppressivo, che porterebbe a recepire la Direttiva così
com’è, senza miglioramento alcuno per gli animali e mantenendo aperto
Green Hill.
L’emendamento in questione è stato presentato, e non ci stupiamo, da
Ignazio Marino.

Il signor Marino è infatti un ricercatore. Ma non un ricercatore
qualsiasi. Si occupa di trapianti e anche di xenotrapianti, trapianti da
una specie all’altra. Gli xenotrapianti sono il tentativo di costruire
delle chimere tramite le modificazioni genetiche, mezzo umano e mezzo
animale, per avere delle fabbriche di organi da prelevare e inserire come
pezzi di ricambio nei corpi umani. Questa idea è stata sperimentata per
decenni, senza molti passi avanti, ma con la morte di decine e decine di
migliaia di babbuini, macachi, maiali, oltre che dei pochi pazienti umani
utilizzati come cavia. Sperimentazione senza limiti di specie.

La Commissione XIV del Senato ha più volte espresso pareri contrari
all’applicazione delle restrizioni alla Direttiva Europea, paventando
soprattutto problemi di natura tecnica che impedirebbero di applicarle
senza incorrere in sanzioni da parte dell’Unione Europea.
Ma diversi rappresentanti del Senato, del Ministero della Salute e del
Ministero per le Politiche Europee hanno dichiarato che i rischi di
infrazione sono bassi e che comunque si possono affrontare per una causa
che, dato il forte consenso popolare espresso, si impegnano pubblicamente
ad appoggiare.

Questo fa ben sperare. Ma si vedranno a giugno le decisioni della XIV
Commissione e i risultati di questo intenso lavoro.

Non dobbiamo abbassare la guardia e smettere di lottare!

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