“Avevano il corpo pieno di piaghe e un catetere infilato nell’addome; alcuni, impazziti per il dolore, sbattevano ripetutamente la testa contro le sbarre fino a procurarsi orribili ferite; altri si erano spaccati i denti mordendo le gabbie. Dalle sbarre vidi spuntare una zampa gigantesca e, inconsapevole dei rischi che potevo correre, volli toccarla. Allungai la mano e l’orso me la strinse dolcemente. Allora gli promisi che sarei tornata e che l’avrei salvato”.
Jill Robinson, Fondatrice e CEO di Animals Asia Foundation
In Cina, Vietnam e Corea, circa 20.000 orsi neri asiatici, meglio conosciuti come orsi della luna, vengono allevati e torturati per soddisfare la richiesta crescente di bile del mercato asiatico.
Un bastone d’acciaio è forzato attraverso la loro cistifellea, in modo che la bile possa scorrere giù in un secchio. L’immobilità e la compressione perenni causano agli orsi gravi deformazioni delle ossa, piaghe da decubito e svariate infezioni. Normalmente, per ogni due impianti della fistola riusciti, ci sono altri due o tre orsi che muoiono a causa delle complicazioni. La quasi totalità degli orsi detenuti negli allevamenti, quando la morte non sopraggiunga prematuramente a portare finalmente sollievo, sviluppa il cancro al fegato.
Talvolta gli orsi tentano di strapparsi le interiora tra ruggiti e urla di dolore; il loro volto è segnato da interminabili e costanti sfregamenti contro le sbarre; molti sviluppano deficienze cognitive e mentali o sono affetti da cecità permanente come riflesso delle torture subite. Diversi orsi sono privi di uno o più arti perché catturati in natura con trappole infernali e poi rinchiusi nelle fattorie.
Secondo il Ministero per le Finanze cinese, prima del 1980, quando cioè vennero introdotti gli allevamenti come conseguenza del divieto di caccia nei confronti di una specie protetta, la richiesta di cistifellea d’orso in Cina era di soli 500 Kg all’anno. Attualmente la produzione di bile essiccata proveniente dagli allevamenti supera le 7 tonnellate, di cui solo 4 effettivamente consumate.
In Vietnam l’allevamento degli orsi è illegale dal 1992, ma si calcola che circa 4.000 esemplari siano illegalmente detenuti e sfruttati. Gli orsi neri asiatici una volta erano molto diffusi anche in Corea, ma per effetto dell’elevata domanda di cistifellee sono stati cacciati quasi fino all’estinzione. Fa riflettere che siano rimasti meno di 30 esemplari allo stato brado.
La bile d’orso è usata nella Medicina Tradizionale Cinese nonostante siano disponibili oltre 50 rimedi erboristici e di sintesi. Le alternative, peraltro, risultano più economiche, facilmente reperibili e soprattutto più sicure: il fegato e la cistifellea degli orsi allevati nelle fattorie sono spesso gravemente compromessi, la bile contaminata con pus, sangue e feci.
Oggi la bile d’orso viene impiegata anche come ingrediente in shampoo, vino, collirio e nella realizzazione di unguenti.
Gli orsi della Luna sono inclusi nell’Appendice I della CITES (Convenzione internazionale sul commercio delle specie protette), di conseguenza l’eventuale esportazione al di fuori dei confini della Cina di parti di questi animali e della loro bile costituirebbe una grave violazione.
Il percorso di liberazione degli orsi della Luna è iniziato nel 1993, quando Jill Robinson visitò casualmente una fattoria della bile in Cina. Nel 1998, questa coraggiosa signora inglese costituì Animals Asia Foundation, l’organizzazione che in tutta l’Asia si batte per la tutela e il rispetto della dignità degli animali e che lavora per la progressiva chiusura degli allevamenti, fino alla loro completa eliminazione.
Ad oggi centinaia di orsi della Luna hanno visto le loro vite cambiare e Animals Asia Foundation è diventata il solo interlocutore del Governo Cinese e l’unico al quale è consentito operare all’interno dei confini nazionali. Lo stesso accade in Vietnam ed in Corea. Non solo, l’organizzazione fondata da Jill Robinson è presente ad Hong Kong, in Inghilterra, Germania, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e, dal gennaio 2009 finalmente anche in Italia.
Ci sono tragedie di fronte alle quali preferiamo chiudere gli occhi; ci sono mondi a noi lontani e volutamente sconosciuti in cui la sofferenza e la tortura si consumano con silenziosa indifferenza; ci sono animali ai quali la bestialità umana ha sottratto ogni gioia di vivere. C’è una sorta di compiaciuto cinismo nell’idea che la distanza psicologica, geografica e morale, da umilianti torture d’umiliate vittime, possa lenire il dolore di una sofferenza annunciata e predetta, conosciuta e obliterata, condannata ma mai punita. Come sosteneva Albert Einstein, “il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza dire nulla”.
Antonello Palla
Italy Communication Manager
Animals Asia Foundation
email: apalla@animalsasia.it
Animals Asia Foundation è l’organizzazione internazionale fondata da Jill Robinson che da anni si batte per mettere fine alle fattorie della bile, riscattando gli orsi, ospitandoli nei suoi centri, cercando di far dimenticare loro gli orrori subiti.
Per informazioni sul lavoro di Animals Asia Foundation e per sostenere la battaglia per la liberazione degli Orsi della Luna dalle fattorie della bile:
Animals Asia Foundation Italia Onlus
Tel. +39 010 2541998
Fax +39 010 2545137
P.za San Marcellino 6/5
16124 – Genova
email: info@animalsasia.it
Sito web: www.animalsasia.org
Blog: www.orsidellaluna.org
Proprio in questi giorni si è completato il salvataggio di 19 orsi della Luna in Vietnam. Molti di loro necessitano di interventi chirurgici lunghi e complicati. Non fare l’orso … regala loro la Luna!
È possibile adottare un orso salvato da una vita di privazioni e torture, sostenendolo nel suo percorso di riabilitazione nei santuari di Animals Asia.
Per sapere come Adottare un orso della Luna clicca qui
http://www.animalsasia.org/index.php?UID=N2SJ0PCB4SG

Il dramma degli orsi“Avevano il corpo pieno di piaghe e un catetere infilato nell’addome; alcuni, impazziti per il dolore, sbattevano ripetutamente la testa contro le sbarre fino a procurarsi orribili ferite; altri si erano spaccati i denti mordendo le gabbie. Dalle sbarre vidi spuntare una zampa gigantesca e, inconsapevole dei rischi che potevo correre, volli toccarla. Allungai la mano e l’orso me la strinse dolcemente. Allora gli promisi che sarei tornata e che l’avrei salvato”.

Jill Robinson, Fondatrice e CEO di Animals Asia Foundation

In Cina, Vietnam e Corea, circa 20.000 orsi neri asiatici, meglio conosciuti come orsi della luna, vengono allevati e torturati per soddisfare la richiesta crescente di bile del mercato asiatico.

Un bastone d’acciaio è forzato attraverso la loro cistifellea, in modo che la bile possa scorrere giù in un secchio. L’immobilità e la compressione perenni causano agli orsi gravi deformazioni delle ossa, piaghe da decubito e svariate infezioni. Normalmente, per ogni due impianti della fistola riusciti, ci sono altri due o tre orsi che muoiono a causa delle complicazioni. La quasi totalità degli orsi detenuti negli allevamenti, quando la morte non sopraggiunga prematuramente a portare finalmente sollievo, sviluppa il cancro al fegato.

Talvolta gli orsi tentano di strapparsi le interiora tra ruggiti e urla di dolore; il loro volto è segnato da interminabili e costanti sfregamenti contro le sbarre; molti sviluppano deficienze cognitive e mentali o sono affetti da cecità permanente come riflesso delle torture subite. Diversi orsi sono privi di uno o più arti perché catturati in natura con trappole infernali e poi rinchiusi nelle fattorie.

Secondo il Ministero per le Finanze cinese, prima del 1980, quando cioè vennero introdotti gli allevamenti come conseguenza del divieto di caccia nei confronti di una specie protetta, la richiesta di cistifellea d’orso in Cina era di soli 500 Kg all’anno. Attualmente la produzione di bile essiccata proveniente dagli allevamenti supera le 7 tonnellate, di cui solo 4 effettivamente consumate.

In Vietnam l’allevamento degli orsi è illegale dal 1992, ma si calcola che circa 4.000 esemplari siano illegalmente detenuti e sfruttati. Gli orsi neri asiatici una volta erano molto diffusi anche in Corea, ma per effetto dell’elevata domanda di cistifellee sono stati cacciati quasi fino all’estinzione. Fa riflettere che siano rimasti meno di 30 esemplari allo stato brado.

La bile d’orso è usata nella Medicina Tradizionale Cinese nonostante siano disponibili oltre 50 rimedi erboristici e di sintesi. Le alternative, peraltro, risultano più economiche, facilmente reperibili e soprattutto più sicure: il fegato e la cistifellea degli orsi allevati nelle fattorie sono spesso gravemente compromessi, la bile contaminata con pus, sangue e feci.

Oggi la bile d’orso viene impiegata anche come ingrediente in shampoo, vino, collirio e nella realizzazione di unguenti.

Gli orsi della Luna sono inclusi nell’Appendice I della CITES (Convenzione internazionale sul commercio delle specie protette), di conseguenza l’eventuale esportazione al di fuori dei confini della Cina di parti di questi animali e della loro bile costituirebbe una grave violazione.

Il percorso di liberazione degli orsi della Luna è iniziato nel 1993, quando Jill Robinson visitò casualmente una fattoria della bile in Cina. Nel 1998, questa coraggiosa signora inglese costituì Animals Asia Foundation, l’organizzazione che in tutta l’Asia si batte per la tutela e il rispetto della dignità degli animali e che lavora per la progressiva chiusura degli allevamenti, fino alla loro completa eliminazione.

Ad oggi centinaia di orsi della Luna hanno visto le loro vite cambiare e Animals Asia Foundation è diventata il solo interlocutore del Governo Cinese e l’unico al quale è consentito operare all’interno dei confini nazionali. Lo stesso accade in Vietnam ed in Corea. Non solo, l’organizzazione fondata da Jill Robinson è presente ad Hong Kong, in Inghilterra, Germania, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e, dal gennaio 2009 finalmente anche in Italia.

Ci sono tragedie di fronte alle quali preferiamo chiudere gli occhi; ci sono mondi a noi lontani e volutamente sconosciuti in cui la sofferenza e la tortura si consumano con silenziosa indifferenza; ci sono animali ai quali la bestialità umana ha sottratto ogni gioia di vivere. C’è una sorta di compiaciuto cinismo nell’idea che la distanza psicologica, geografica e morale, da umilianti torture d’umiliate vittime, possa lenire il dolore di una sofferenza annunciata e predetta, conosciuta e obliterata, condannata ma mai punita. Come sosteneva Albert Einstein, “il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza dire nulla”.

Antonello Palla

Italy Communication Manager

Animals Asia Foundation

email: apalla@animalsasia.it

Animals Asia Foundation è l’organizzazione internazionale fondata da Jill Robinson che da anni si batte per mettere fine alle fattorie della bile, riscattando gli orsi, ospitandoli nei suoi centri, cercando di far dimenticare loro gli orrori subiti.

Per informazioni sul lavoro di Animals Asia Foundation e per sostenere la battaglia per la liberazione degli Orsi della Luna dalle fattorie della bile:

Animals Asia Foundation Italia Onlus

Tel. +39 010 2541998

Fax +39 010 2545137

P.za San Marcellino 6/5

16124 – Genova

email: info@animalsasia.it

Sito web: www.animalsasia.org

Blog: www.orsidellaluna.org

Proprio in questi giorni si è completato il salvataggio di 19 orsi della Luna in Vietnam. Molti di loro necessitano di interventi chirurgici lunghi e complicati. Non fare l’orso … regala loro la Luna!

È possibile adottare un orso salvato da una vita di privazioni e torture, sostenendolo nel suo percorso di riabilitazione nei santuari di Animals Asia.

Per sapere come Adottare un orso della Luna clicca qui.

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