AGNELLINA NASCE NEL MATTATOIO E SALVA LA MADRE. I DUE ANIMALI PRESI IN CUSTODIA DALL’ENPA.

 

Salvata dal “braccio della morte”. All’ultimo minuto, proprio quando il suo destino sembrava ormai segnato. Non è la sceneggiatura di un “thriller”, ma una storia accaduta pochi giorni fa nel mattatoio di San Giovanni Valdarno (Arezzo). Una storia che ha per protagonisti una pecora, Matilda, e un’agnellina – sua figlia Maria – venuta al mondo un istante prima che sua madre fosse abbattuta.

 

Come moltissimi altri ovini (5,2 milioni solo nel 2011), Matilda era destinata ad essere sacrificata per imbandire la tavola della “festa”, in ossequio a una tradizione crudele e anacronistica. Trasportata al mattatoio dall’allevatore che l’aveva accudita solo per condannarla a morte, Matilda, ormai rassegnata alla propria fine, aspettava soltanto che il veterinario terminasse gli ultimi controlli di rito e concludesse la procedura. Ma proprio in quel momento estremo è venuta alla luce l’agnellina Maria, alla quale la sorte – con un inaspettato capovolgimento dei ruoli – aveva affidato il compito di salvare la madre.

 

Fortuna ha voluto che quel giorno nella struttura fosse di turno un’addetta sensibile e scrupolosa, la quale, accortasi del “lieto evento”, ha immediatamente informato dell’accaduto il veterinario. Ed ecco il colpo di scena: di fronte alla nascita della piccola, il dottore, che non ha avuto il cuore di mandare a morte la pecora, ha deciso di sospendere la macellazione. Per il momento, Maria è salva. C’era però da superare un altro ostacolo: madre e figlia dovevano essere restituite all’allevatore, con il concreto pericolo di trovarsi a varcare nuovamente, questa volta insieme, la soglia del mattatoio.

 

Ed è a questo punto che è entrato in scena il terzo protagonista della storia, il consigliere nazionale dell’Enpa e presidente della Sezione di San Giovanni Valdarno, Marco Innocenti Degli. Con una vera e propria corsa contro il tempo, Innocenti Degli si è precipitato dall’allevatore per raggiungere un accordo sulla liberazione dei due ovini. Il compito è stato più arduo del previsto poiché l’uomo di lasciare i due animali non voleva proprio sapere, ma il consigliere della Protezione Animali, non ha desistito, tenendo duro fino a quando non ha raggiunto l’obiettivo. E così, alla fine, madre e figlia hanno potuto lasciare l’allevamento.

Oggi Matilda e Maria vivono serenamente nel giardino di una volontaria dell’Enpa di San Giovanni Valdarno, che si prende cura di loro. Cresceranno insieme; per loro il mattatoio sarà soltanto un brutto ricordo. (6 aprile)

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