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CACCIA, L’80% DEGLI ITALIANI VUOLE LIMITARLA.

SONDAGGIO DEL MINISTERO DEL TURISMO: FAVOREVOLI AD IMPEDIRE L’ACCESSO DEI CACCIATORI AI FONDI PRIVATI.

ROMA – La stragrande maggioranza degli italiani sarebbe d’accordo con la proposta di vietare l’accesso dei cacciatori ai terreni privati per l’esercizio dell’attività venatoria. È questa, infatti, l’opinione dell’80 per cento del campione, rappresentativo dell’intera popolazione, interpellato da Ipsos in un sondaggio condotto per conto del ministero del Turismo. Solo il 18 per cento degli intervistati si dichiara contrario.

REFERENDUM E QUORUM – Su questa materia il «Comitato per la creazione di un’Italia Animal Friendly», istituito presso il ministero del Turismo, ha avviato una seria valutazione in merito ad una proposta legislativa di riforma dell’art.842 del Codice civile, che possa correggere questa anomalia tutta italiana e allo stesso tempo aumentare le misure di sicurezza per cittadini e turisti, rispondendo così alle richieste pervenute al Ministero da moltissimi italiani. Come si ricorderà, la parte rilevante di questa norma, che consente l’accesso dei cacciatori ai terreni altrui, fu sottoposta a referendum, da ultimo, nel 1997, con altri sei quesiti eterogenei. Il quorum non scattò, ma la percentuale di sì tra i voti validi fu già allora dell’80,9 per cento.

«CACCIA PERICOLOSA» – «È dovere delle istituzioni ascoltare la voce dei cittadini e tradurre le loro richieste in politiche concrete» ha sottolineato il ministro Michela Brambilla, commentando il risultato del sondaggio. «Dall’inizio della mia attività di governo – aggiunge – ho ricevuto un numero oramai incalcolabile di lettere da cittadini che mi chiedono interventi sul fronte del rispetto degli animali e dei loro diritti, sia perché il nostro Paese corrisponda maggiormente a questo condiviso sentimento sia per migliorare la nostra immagine all’estero. Tra le richieste più frequenti vi è certamente quella di politiche volte a favorire la convivenza con gli animali domestici. Mentre forti contrarietà e lamentele mi vengono espresse nei confronti degli episodi clamorosi di maltrattamento di cui si è purtroppo reso protagonista il nostro Paese, così come nei confronti di manifestazioni ed attività che vedono uno sfruttamento degli animali». «Ma certamente – continua il ministro – le lettere più numerose riguardano la caccia. Gli italiani lamentano disagio e insicurezza per il fatto che i cacciatori entrano nei loro terreni privati e sparano troppo vicino alle abitazioni, così come privazione di libertà per il non potere godere tranquillamente dei nostri boschi e delle nostre campagne senza il timore di essere impallinati. Del resto, che la caccia sia pericolosa è testimoniato anche dal fatto che questi primi due mesi di stagione venatoria hanno già visto la morte di undici persone e il ferimento di altre dodici, non tutti cacciatori».

LO SCONTRO NEL PDL – Nelle settimane scorse il ministro Brambilla era stata fatta oggetto di una critica neppure tanto velata da parte degli eurodeputati del Pdl, guidati da Sergio Berlato, uno dei parlamentari che sono punto di riferimento del mondo venatorio, che avevano sottoscritto un documento per chiedere al premier Berlusconi sostanzialmente di zittirla e di impedirle di rilasciare dichiarazioni contro la caccia. Nei giorni scorsi, però, Berlusconi ha scritto ad un gruppo di associazioni animaliste e ambientaliste – Enpa, Lipu, Animalisti italiani, Fare verde, Lav e Lega del cane – che gli avevano inviato nei giorni scorsi un documento che esprimeva preoccupazione in merito all’attività venatoria e agli attacchi subiti dalla Brambilla «da parte della lobby della caccia estremista». E nella lettera il premier sembra schierarsi al fianco del ministro. Berlusconi ringrazia le associazioni «per l’importante lavoro che svolgono a tutela della natura e della biodiversità , un grandissimo patrimonio che il mondo ci ha regalato in milioni di anni e di cui tutti dobbiamo essere custodi». E quanto alle iniziative a difesa della fauna il Cavaliere spiega che «un grande Paese deve rappresentare un esempio anche in queste battaglie, che sono condivise dalla maggior parte degli italiani». La Brambilla, in particolare, «in accordo con la presidenza del Consiglio, si è resa interprete di queste esigenze e opera con efficacia per la loro tutela».

«NON VI VOTIAMO PIÙ» – Una risposta che soddisfa gli animalisti ma che crea forti malumori tra i cacciatori che su siti e forum di riferimento non perdono occasione di attaccare, spesso con toni piuttosto accesi, l’on. Brambilla ma anche la sottosegretaria Martini, a sua volta in primo piano nelle battaglie animaliste. BigHunter, uno degli spazi dove più vivace è il dibattito attorno alla pratica venatoria, pubblica una foto dell’accoppiata Berlusconi-Brambilla e dà conto della posizione del capo del governo in un pezzo dal titolo «Ora sappiamo». Il primo commento dei lettori in calce all’articolo, peraltro uno di quelli più pacati, è inequivocabile: «Finalmente è caduta la maschera!!!! Presidè… ma noi lo sapevamo già!! Stia sereno…. e si dimentichi dei nostri (almeno i miei) voti. Saluti!!».

Fonte: http://www.corriere.it/animali/10_ottobre_30/caccia-sondaggio-ipsos-brambilla-berlusconi-cacciatori_46df3472-e436-11df-9798-00144f02aabc.shtml

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