IL BENE COMUNE NON PUO’ PIU’ ATTENDERE…

 

Il titolo di questo mio intervento è integralmente ripreso dalla frase finale di un bellissimo articolo – che invito a leggere più volte – scritto con la consueta semplicità e autorevolezza dall’Arcivescovo di Chieti – Vasto Bruno Forte. L’incisivo contributo al quale faccio riferimento è apparso su “Il Sole 24 Ore” del 18.09.2011 e rappresenta a mio avviso un “ponte” per attraversare i pensieri degli italiani che si affollano nella mente del cosiddetto ceto medio.

“Uomini nuovi e più coraggio” sono le parole scelte per parlare di questione morale illuminando con chiarezza la strada tortuosa dei discorsi retorici che sentiamo da anni nei salotti buoni e cattivi della politica ridotta ad una sala d’aspetto dove si parla e si sparla di tutto perché “è evidente che l’etica pubblica e quella personale che la sorregge sono spaventosamente assenti in larga parte della scena nazionale, come dimostrano gli scandali che vano emergendo e che colpiscono figure di non poco peso dell’una e dell’altra parte politica”. Il “disgusto è ormai avvertito da tanta gente comune, quella cui dovrebbero dare ascolto e voce i rappresentanti del popolo sovrano”. ” Sull’urgenza e la necessità di una nuova classe politici sono d’accordo in tanti: non si tratta di nutrire aspettative messianiche o di affidarsi a improvvisatori o imbonitori ingannevoli. C’è bisogno di persone affidabili, che abbiano competenze specifiche in rapporto ai bisogni del Paese, coltivino il senso dello Stato e il primato del bene comune e siano guidate da motivazioni etiche e spirituali alte e credibili”. C’è un punto di fondamentale importanza dell’analisi dell’Arcivescovo Bruno Forte quando afferma che “gente onesta e preparata delle più diverse ispirazioni ce n’è. Questi protagonisti andrebbero individuati al più presto, attraverso un movimento di partecipazione, che nasca il più possibile dal basso, e punti sull’esperienza, competenza e serietà dimostrate ei fatti e riconosciute da tutti. Non è più tempo di stare a guardare o di tenersi lontani dalla politica, col pretesto di non sporcarsi le mani. Si sporca le mani che cede al compromesso, non chi si mette al servizio degli altri! Se si ritiene non credibile chi è sulla scena delle responsabilità pubbliche e poi non si fa nulla per creare un’alternativa affidabile, non “pasticciata”, si è moralmente responsabili del male comune!” Verrebbe da dire “Non abbiate paura!” E’ necessario dunque un sussulto morale, un punto fermo nelle idee contro il degrado civile che segna i nostri giorni, con corpi e poteri dello Stato in perenne guerra tra di loro con insulti di ordine e grado. Assistiamo impotenti e stupefatti agli schiamazzi di una politica di basso livello e appunto degradata e ricoperta di clientele e malaffare. Questo è il Brutto Paese, arroccato intorno a nubi di privilegi, vantaggi per offrire a figli, consorti, amanti posti di rilievo e visibili.

E allora occorre riportare l’Etica al centro del futuro. E ” non dobbiamo farci atterrire” Come ci rammenta, con la diligenza del Buon Padre di Famiglia Il Presidente Napolitano riscoprendo l’orgoglio di essere italiano. L’Italia è fatta, ha centocinquantanni e negli ultimi tempi è malata e contemporaneamente falsa invalida.

Ora bisogna fare gli italiani, con Uomini nuovi e coraggio.

 

Antonio Capitano

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