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Il commercio di carne di cane è una terribile realtà che causa la morte di milioni di cani (due milioni all’anno sono in Corea del Sud) ogni anno in diversi paesi asiatici come Corea del Sud, Vietnam, Cina, Filippine e Indonesia. Il consumo di carne di cane è considerato una consuetudine in Asia, investito persino di un’utilità curativa e come parte integrante della dieta tradizionale.

Tra l’ottobre 2011 e il luglio 2012 la lega membro OIPA “Coexistence of Animal Rights on Earth” (CARE), in collaborazione con le associazioni Change For Animals Foundation (CFAF) e WSPA, hanno condotto un’investigazione su scala nazionale nelle fattorie, nelle case d’asta, nei mercati e nei macelli, infiltrandosi nella filiera produttiva, filmandone la brutalità e raccogliendo testimonianze dei lavoratori.

LEGISLAZIONE
Negli ultimi anni il governo coreano non ha preso una posizione in merito,  lasciando il destino dei cani in un “limbo legale”. I cani sono, infatti, classificati come “bestiame” dal Ministero dell’Alimentazione, dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca (MIFAFF) ma non sono considerati dalla normativa che regola l’allevamento, la macellazione e lo smaltimento del bestiame, oltre che la lavorazione, la distruzione e l’ispezione dei prodotti. Nessun macello sarebbe quindi abilitato alla macellazione di cani, perché non sono riconosciuti come “bestiame” da questa normativa. Questo vuoto legislativo rende quindi di fatto possibile la macellazione e il commercio della carne di cane in Corea del Sud

Nonostante l’inedia del governo sud coreano, sono molti i Paesi della regione sud est asiatica, tra cui Taiwan, Hong Kong e le Filippine, che, viste le forti pressioni sia a livello nazionale che internazionale, hanno vietato il commercio di carne di cane sia per questioni legate al benessere animale sia per i rischi per la salute umana.

maxresdefaultMACELLAZIONE
La Corea del Sud è l’unico Paese al mondo ad allevare cani appositamente destinati alla macellazione.

Si tratta di piccole aziende specializzate nella quali i cani sono detenuti in piccole gabbie, sporche e sovraffollate. Per tenere sotto controllo epidemie e patologie derivanti dalle insalubri condizioni di detenzione, i cani sono bombardati da antibiotici e farmaci che vanno ad incrementare il rischio per la salute di chi si ciberà delle loro carni. Generalmente i cani vengono macellati tra il primo e il secondo anno di vita. L’elettrocuzione anale è il metodo più comunemente usato e l’unico considerato “legale” in Corea del Sud. Un bastone elettrico viene infilato nella bocca o nell’ano del cane e invia shock paralizzanti nel corpo, mentre il cane rimane cosciente.  Tuttavia, è ampia la documentazione che dimostra come le uccisioni avvengano anche tramite impiccagione, percosse e recisione della gola. Il tutto accade spesso sotto gli occhi degli altri cani.

Non solo: anche i cani invenduti nei negozi, quelli abbandonati o quelli rinchiusi in canili lager vano spesso a infoltire le fila degli esemplari uccisi per diventare cibo.

Nell’immaginario dei cittadini asiatici è emersa una bizzarra doppia percezione dei cani, ovvero che ne esistano due tipi: cani “da carne” e cani “da compagnia”, amati e rispettati. Questo ha portato molti alla convinzione che è giusto nutrirsi di cane qualora essi siano stati allevati per la loro carne, invece sono contrari alla sofferenza dei cani considerati “pet”.

L’Asia Canine Protection Alliance (ACPA), fondata dalle associazioni internazionali Change For Animals Foundation (CFAF), Humane Society International, Soi Dog Foundation e Animals Asia, ha lanciato nei giorni scorsi una petizione a livello sia vietnamita sia internazionale per chiedere al governo vietnamita la fine del furto, del commercio, della macellazione e del consumo di carne di cane. Il governo vietnamita, come anche i governi di Laos e Cambogia, si è mostrato favorevole a una moratoria sul commercio di cani destinati all’alimentazione umana, preoccupato in particolar modo per il grave rischio per la salute umana, e ha chiesto all’ACPA di offrire il suo supporto con programmi di controllo ed eliminazione della rabbia.

Fermare questo commercio non deve essere considerato un’utopia: nel dicembre 2014 la macellazione e il consumo di carne di cane è stato vietato in Tailandia a seguito dell’approvazione della prima legge di protezione degli animali. Quest’incredibile risultato è stato ottenuto anche grazie alla presentazione di una petizione per porre fine al commercio di cani che ha ottenuto quasi 1,4 milioni di firme. Per questo motivo l’OIPA chiede a gran voce il supporto di tutti per firmare la petizione che ACPA ha lanciato e che presenterà al governo vietnamita per porre fine, una volta per tutte, a questo massacro

FIRMA LA PETIZIONE:

http://www.acpagroup.org/take-action/petition-calling-vietnamese-government-ban-dog-meat-trade.html

 

 

3 Comments

  • Rispondi
    Elena
    5 luglio 2015

    Shame on you !

  • Rispondi
    Regina
    5 luglio 2015

    Barbaric, horrible, sick, disgusting…stop this cruel slaughter act like humans

  • Rispondi
    Lisa
    6 luglio 2015

    ENOUGH!!!