SI TRATTA DU UN’ANTENNA A MICROONDE, CI CUOCIAMO IL CERVELLO QUANDO CI  TENIAMO ATTACCATO IL RICEVITORE….

 

 

Non vi sembra abbastanza sconvolgente il titolo e sottotitolo che leggete? Non vi sembra sufficiente per motivarvi a leggere questo straordinario libro?

Finalmente un grande reportage narrativo, un validissimo strumento di informazione senza sconti per nessuno e dedicato a ciascuno di noi probabilmente inconsapoevoli, un testo che parla chiaro e ci conduce tra ombre e omissioni di chi sa e dovrebbe denunciare a gran voce e  invece no.  

Riccardo Staglianò è giornalista de “la Repubblica”. Nel 2001 ha vinto il Premio Ischia di Giornalismo, sezione giovani. È tra l’altro autore di Bill Gates. Una biografia non autorizzata (Feltrinelli, 2000), e L’impero dei falsi (Laterza, 2006). Ha pubblicato altresì I cinesi non muoiono mai e Miss Little China. Nell’ottobre 2011 ha portato in Italia le Ted Conference, format americano nel quale le migliori intelligenze internazionali sono invitate a tenere discorsi della durata di 18 minuti sui temi più diversi.

 

E veniamo alle pagine di questo piacevolissimo libro. Ci sono attualmente  nel mondo ha calcolato l’ex dirigente  Nokia Tomi T. Ahonen, 5,2 miliardi di schede telefoniche mobili attive. Dal momento che siamo 6,9 miliardi sul pianeta vuol dire che due terzi hanno un’abbonamento o una prepagata. E questa è una media che comprende i paesi più lontani e più sperduti del pianeta. E in cima a questa classifica indovinate chi c’è? L’Italia.

 

Ecco se fossero veri anche  a metà, ma diciamo pure un decimo degli studi che segnalano rischi per la salute da un uso intensivo del cellulare, ci sarebbe da preoccuparsi non poco. E purtroppo le sperimentazioni gli articoli scientifici  e le meta-analisi che lanciano l’allarme sembrano sempre più solide. Il loro limite lo sottolineiamo, è di essere inevitabilmente in ritardo rispetto alla realtà. Dunque se i pessimisti hanno ragione la società diventerà sempre più wireless, i problemi non potranno che aumentare. 

 

Ma soprattutto ce ne abbastanza per porsi delle domande e pretendere delle risposte. Forse la risposta definitiva l’avremo tra  una decina di anni. Come ha spiegato un grande ricercatore con umor nero, “è il più grande studio epidemiologico a cielo aperto mai condotto”, e noi siamo delle cavie. Una volta che quest’idea si istalla nella tua testa, è difficile essere tranquillo come prima.

 

E così che le pagine scorrono veloci tra una sequela di testimonianze vere di casi di malattia, ovvero il racconto dei sopravvissuti. Quelli che il tumore al cervello lo possono raccontare. Alcuno stanno benissimo, e sono contenti come sa esserlo solo chi è scampato al peggio. Alcuni mostrano ancora i segni. C’è chi parla con difficoltà, chi fatica a concentrarsi, chi si stanca facilmente. Altri continuano a soffrire parecchio.

La storia del manager italiano Marcolini, ovvero il primo uomo al mondo sino a prova contraria a cui il tribunale abbia detto si, il suo tumore ha a che fare con l’uso del cellulare. Il suo esempio potrebbe dare il via a una class action di tutti quelli che hanno avuto tumori del genere in circostanze comparabili.

 

Con il telefono la scelta se proteggevi o no è nelle nostre mani. Basta ricordarsi di tenerlo per quanto possibile lontano dalla testa, via auricolare, vivavoce o sostituendo le chiamate con i messaggini  se non lo facciamo conoscendo i rischi, come succede per chi fuma nonostante i teschi sui pacchetti, allora è tutta legittima, umana, insindacabile colpa nostra.

 

L’importante sostiene Staglianò, dal punto di vista dell’industria è prendere tempo. Procastinare significa continuare a fare affari indisturbati. Anche se si sa che prima o poi si dovrà cedere, un anno supplementare senza dover cambiare niente è un anno di fatturato guadagno. Vogliamo buttarlo via? E’ un meccanismo dilatorio già sperimentato in altri contesti e che funziona sempre.  E poi c’è una vastissima zona grigia di scienziati  cosi amici dell’industria da risultare indistinguibili dai loro uffici stampa. Che dire, la difesa di noi stessi dipende unicamente da noi e dal nostro buon senso.

 

Concludendo un grande e bel reportage narrativo che vi consiglio di leggere,  uno straordinario monito alle nostre coscienze con dovizia di fatti aneddoti e testimonianze dall’Italia a New York Seattle San Francisco, Sidney Stoccolma.

Ora  resta davvero a noi l’ultima decisione sull’utilizzo di questo straordinaria opportunità ma con i limiti che si richiedono per non esserne vittime in un futuro non molto lontano.

 

 

Simonetta Alfaro

 

Cellulari, tumori e tutto quello che le lobby non dicono”

autore:
collana: Principio attivo
dettagli: 368 pagine                  

Chiarelettere libri d’autore

prezzo 15 euro.

 

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