CIRINO MENDOLA  NUOVO PRESIDENTE DI FINCO  TRA CONTINUITA’ E INNOVAZIONE

 

Arch. Mendola, che situazione ha trovato in Finco e quali sono gli obiettivi che si prefigge di raggiungere come nuovo Presidente?  

Conosco la FINCO da quando ha cominciato a muovere i primi passi e posso dire che nel tempo la squadra è cresciuta, nel numero delle organizzazioni e dei settori rappresentati così come nella qualità delle competenze e delle esperienze che può mettere in campo . Mi è di conforto anche la consapevolezza della competenza e dell’ impegno assicurato dal personale degli uffici della Federazione.

E’ mia intenzione quindi proseguire nell’ ottimo lavoro lungamente svolto dall’ appassionato mio predecessore, la dott.ssa Rossella Rodelli Giavarini, cercando di prendere il testimone senza soluzioni di continuità. 

Finco è una federazione che raccoglie le industrie dei prodotti-impianti-servizi ed opere specializzate per le costruzioni: dare voce unitaria a questo mondo così articolato, in cui ogni realtà ha caratteristiche ed esigenze diverse, è indubbiamente una sfida. Come pensa di affrontarla?  

Penso che la soluzione più logica sia senz’ altro quella di valorizzare al massimo l’ organizzazione all’ interno della FINCO delle “Filiere” che sono state definite per comunanza di interessi ( Casa, Infrastrutture e servizi, Strade, macchine da cantiere etc. ) e che rappresentano uno dei punti di maggior novità della Federazione all’ interno di tutto il sistema Confindustria. L’ organizzazione per  “filiere” è garanzia infatti di un approccio  flessibile, snello -poco dispendioso- ed efficace sui temi trasversali che possono interessare le Associazioni aderenti e, non  a caso, ho previsto un’apposita delega per l’organizzazione in filiera alla Dottoressa Gabriella Gherardi, dopo che gia’ Rossella Giavarini è entrata a far parte del Consiglio Direttivo dell’Agenzia Retimprese di Confindustria.  E’ mia intenzione infatti fare “gioco di squadra” e  ricorrere alle deleghe, valorizzando competenze ed esperienze che sono già presenti, e   creando così un team  forte e motivato che assicuri piena efficacia e costanza all’ azione della Federazione.

La crisi economica non è ancora passata: Finco ha richieste/proposte particolari, a livello normativo, per superare questo momento?   

Tre sono le attenzioni principali : l’affermazione del Piano Casa sotto il profilo della sostituzione immobiliare urbana, il tema della sostenibilità attraverso il bonus del 55% e l’ecoprestito e quello di un equilibrato rapporto di mercato  nelle opere pubbliche con particolare riferimento all’aspetto dei ritardati pagamenti.  

Su questi tre punti Finco si è spesa moltissimo ottenendo in molti casi riconoscimenti ed apprezzamenti, oltre che espressioni legislative formalizzate, ma la materia resta  spesso  imprigionata nei vari livelli amministrativi.

Inizierei per brevita‘ dall’ Eco-prestito. Finco auspica in sostanza  l’adozione di un Eco-prestito per la casa fino ad un massimo di 30.000 euro per ciascun beneficiario, a tasso agevolato (0%) e di durata decennale, del quale si potrebbe usufruire solo certificando di aver effettuato almeno 2 interventi di incremento dell’efficienza energetica. Per incentivare l’effettiva realizzazione degli interventi, l’Eco-prestito verrebbe liquidato in due tranche (ad inizio e fine lavori); gli interventi dovrebbero necessariamente iniziare entro il 2010 e terminare al massimo entro l’anno successivo. L’iniziativa potrebbe essere in prima istanza sostenuta accedendo alle risorse della Cassa Depositi e Prestiti e, successivamente, anche dalle Fondazioni Bancarie coinvolte.

In un’ottica di medio periodo poi, la Federazione ritiene che questa misura sia destinata ad autofinanziarsi del tutto poiché avrà l’effetto di far emergere ulteriori redditi, di recuperare dell’IVA, di aumentare IRPEF ed IRES, di ridurre l’esposizione in termini di penali CO2 che il Paese dovrebbe sopportare, portando complessivamente ad un risparmio di energia.

Sul fronte del risparmio energetico, sotto il profilo della detrazione di imposta, Finco auspica una proroga per il triennio 2011-13 della detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, in scadenza il 31 dicembre 2010, della cui conferma non c’è sinora alcuna certezza, nonostante  il recente positivo colloquio con il Sottosegretario Saglia.

La mancata proroga del bonus danneggerebbe in modo grave una parte dell’industria delle costruzioni, ed in particolare quella dei materiali e dei sistemi da costruzione, già duramente provata dalla crisi generale, frenerebbe l’ emersione del “nero” ed infine risulterebbe penalizzante in termini di emissioni di CO2 e di maggiore quantità di energia da importare.”
Finco considera fondamentale anche  la misura “Abbattere per ricostruire” per il rinnovo del patrimonio edilizio,  in  cui un premio volumetrico dovrebbe essere assegnato a chi si adopera a sostituire edifici obsoleti con costruzioni nuove. Si tratterebbe di una misura in grado di generare un effetto espansivo senza consumare una risorsa scarsa come il territorio.

La sostituzione urbana sarebbe infatti la soluzione ideale in un contesto caratterizzato non tanto dalla scarsità di abitazioni, quanto dalla loro vetustà ed inefficienza energetica. Utile a risolvere anche il problema del costo delle aree, la demolizione e ricostruzione sullo stesso sedime con un premio del 35% (che dovrebbe essere portato al 50% per essere relmente incentivante), a fronte di un miglioramento energetico, o su un sedime diverso, riuscirebbe a razionalizzare l’urbanistica e contenere il dispendio energetico senza consumare suolo.  

Non dimenticherei poi il tema dei ritardati pagamenti che costituisce, come noto, un argomento di assoluta attualità e centralità e gli strumenti a tutela dei ritardati pagamenti della P.A. , ma anche tra imprese, non sono oggi  sufficienti.
Finco è da tempo impegnata in tutti i possibili ambiti, dall’Esecutivo al Legislativo, incluso il livello europeo, per ottenere un sistema legislativo che assicuri maggiori garanzie alle imprese ed al contempo per ottenere la piena attuazione di quanto già è previsto dalla legislazione vigente che, seppure non sufficiente, se pienamente applicato un po’ di sollievo alle imprese lo porterebbe.  (Ad esempio il Decreto Legislativo 9 ottobre 2002, n.231 recante attuazione della Direttiva Europea sui Ritardati Pagamenti. 

Lei è anche Presidente di Anepla – Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei ed Affini – un settore il cui peso forse  non è sufficientemente apprezzato nel mondo delle costruzioni e in genere è un po’ bistrattato dall’opinione pubblica e dalla politica:  quali sono i maggiori problemi di chi opera oggi in cava e a Suo avviso,  in che modo è possibile, per servirsi di una frase ormai un po’ abusata, far capire che si tratta di una risorsa e non di un problema?

Da Presidente di A.N.E.P.L.A. ho sempre colto ogni occasione utile a cercare di far conoscere e valorizzare il settore estrattivo ed anche alla Presidenza di Finco, pur nella rappresentanza degli interessi complessivi del mondo delle costruzioni che la Federazione rappresenta, non mancherò di farlo.

Penso in particolare al tema dell’ accesso delle materie prime, che vede accomunate diverse organizzazioni legate all’ attività estrattiva, allo sviluppo sostenibile, al riciclaggio. Inoltre cercherò di adoperarmi anche per creare all’ interno della Federazione una Filiera che raggruppi tutte le associazioni che sono accomunate dall’ esercizio di una attività estrattiva.

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